Ultrasuoni Airborne

L’analisi mediante ultrasuoni è una tecnica non invasiva che consente di contenere i costi energetici (perdite e attriti causano sprechi energetici), aumenta la disponibilità e la sicurezza degli impianti e dei macchinari con ovvi benefici sulla prevenzione dei rischi e del risparmio sulle polizze assicurative

 

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Come funzionano gli strumenti a Ultrasuoni Airborne?

Come funzionano gli strumenti a Ultrasuoni Airborne?

L’analisi mediante ultrasuoni è una tecnica non invasiva che può essere applicati in vari campi:

  1. Rilevazione perdite di un fluido;

  2. Ispezione macchine e cuscinetti a sfera;

  3. Ispezioni impianti elettrici.

Queste analisi sono importanti in quanto consentono di contenere i costi energetici (perdite e attriti causano sprechi energetici), aumentano la disponibilità e la sicurezza degli impianti e dei macchinari con ovvi benefici sulla prevenzione dei rischi e del risparmio sulle polizze assicurative.

Gli ultrasuoni sono onde meccaniche sonore con frequenze superiori a quelle udibili dall'orecchio umano (circa 20 kHz). Gli strumenti a Ultrasuoni Airborne, grazie a un sensore piezoelettrico, trasformano le onde meccaniche in onde elettriche. Grazie a un'eterodina, la frequenza delle onde viene abbassata e resa udibile all'operatore attraverso le cuffie o un registratore.

Come fanno gli Ultrasuoni Airborne a rilevare le perdite di un fluido?

Le perdite di un generico fluido (gas o liquido) da una tubatura a pressione diversa da quella ambientale provoca, se la velocità di fuoriuscita è sufficiente, un moto turbolento con una formazione spontanea di onde acustiche. L’uomo riesce difficilmente a captare onde acustiche sopra i 14/15 kHz (persone con un udito eccezionale arrivano a sentire al massimo fino a 20 kHz), soprattutto se si trova in un ambiente rumoroso. La probabilità che un essere umano riesca ad udire il rumore scaturito da onde acustiche di intensità debole, generate dalle piccole perdite, è praticamente zero anche in una situazione di massimo silenzio. Ne consegue che, in un impianto industriale, la rilevazione ad orecchio delle perdite sia una tecnica alquanto grossolana e con una bassissima efficienza nell’individuare le perdite.

Per contro, se si abbandona il campo delle frequenze udibili e si entra nel campo degli ultrasuoni (≥ 20 kHz), si hanno 3 fondamentali vantaggi:

  1. Con l’opportuno strumento è possibile percepire anche l’ultrasuono generato da una piccolissima perdita;

  2. Gli ultrasuoni tendono a propagarsi unidirezionalmente dalla sorgente che li genera, quindi si è in grado di individuare con precisione la perdita;

  3. L’ambiente rumoroso per l’orecchio umano può rilevarsi silenzioso o meno rumoroso se analizzato nello spettro degli ultrasuoni.

La seguente figura illustra i concetti sopra esposti, come si vede il fluido che attraversa l'orifizio crea un moto definito "laminare" o "turbolento". Tale turbolenza genera delle componenti ultrasoniche che vengono rilevate dallo strumento e rese udibili all'operatore attraverso apposite cuffie. Generalmente è possibile osservare che, quanto maggiore è la perdita, tanto maggiore è il livello di ultrasuoni. Lo stesso fenomeno si crea nel caso di perdite di vuoto, ma avviene all'interno del recipiente e può essere rilevato ponendo a contatto con esso la sonda dello strumento a Ultrasuoni Airborne.

ultrasioni airborne

Di conseguenza, con un rilevatore di ultrasuoni come Ultraprobe® la rilevazione delle perdite in circuiti di aria compressa o altri gas diviene facile e veloce, siano impianti a pressione o a vuoto, perché, oltre a determinare la presenza della perdita, è possibile localizzare il punto preciso della fuga per un immediato intervento.

Ovviamente lo strumento è applicabile anche per l’ispezione di valvole, scaricatori di condensa, scambiatori di calore e potenzialmente in qualsiasi componente in cui scorre un fluido.

Tutte le apparecchiature Ultraprobe® rilevano segnali ultrasonori a 40kHz, con una banda passante tra 37 e 42 kHz, perché proprio in questo intervallo di valori vengono rilevati gli ultrasuoni generati dalle perdite di aria compressa e di altri gas.

I segnali, la cui intensità in decibel è visualizzata sul display, sono resi udibili all’operatore nella cuffia acustica e sono inequivocabili, anche in presenza di rumori ambientali diversi. Eventuali ultrasuoni concorrenti possono facilmente venir schermati. Ovviamente il tecnico per sfruttare a meglio la strumentazione deve essere formato e avere delle ore di esperienza sul campo.

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